mobbasta veramente però

in Olio di Balena15 days ago

Questo post parrà brutto, lo scrivo più per me che per voi. Sono oggettivamente stufo di incrociare nella mia vita una schiera infinita di coglioni. Per cui da tempo scendo al loro livello, anzi più sotto, visto che solo così capiscono.

Vado alla eco-piazzola (che poi a chiamarla piazzola mi pare riduttivo) perché avevo rifiuti ingombranti da buttare. Rispetto agli inizi devo dire che si sono fatti un po' più cagacazzi sui materiali, per cui se c'è una promiscuità vanno divise. Ad esempio, stavo buttando, un po' a malincuore, due sedie pieghevoli tipo pic-nic degli anni Settanta. Erano ancora funzionali, sebbene i rivetti arrugginiti, ma la parte telata plastica era ancora buona.

Ma dopo decenni che erano laggiù in fondo al garage, nessuno le ha più usate e mai le userà, dovendo fare un po' di ordine ho deciso di disfarmene. Nel momento in cui le butto l'operatore della piazzola prende delle forbici e cerca di separare la tela dal ferro; quindi, gli dico di dare a me che facevo io. Con il senno di poi avrei dovuto farlo io prima, ma non prevedevo fossero diventati così pignoli. Anche a ragione ad essere sinceri.

In tutto questo la scena si svolge su una rampa sopraelevata, dove erano già presenti dei furgoni pieni di roba. Per cui io avevo fatto come quello prima di me, aveva lasciato l'auto sull'ingresso della rampa e a piedi andava su a buttare la roba. Anche perchè era chiaro che quello del furgone ci avrebbe messo parecchio.

L'operatore pareva una cavalletta, saltando da una parte all'altra, appunto nel frattempo che quello del furgone faceva una cosa, si era messo con le forbici a tagliare la tela. Motivo per cui gli ho detto che facevo io, anche perché tecnicamente non era propriamente il mio turno.

immagine offerta da pixabay

Ci metto quindi un po' a tagliare la tela, le robe di una volta le facevano serie, in quello con la coda dell'occhio vedo una macchina che si accoda giù in fondo alla rampa. Neanche il tempo di fermarsi che 'sto tizio sale a piedi esordendo con

"di chi cazzo è quella macchina".

La mia macchina era pure aperta con le porte e il portellone posteriore, ferma sull'ingresso della rampa. Dove come detto prima, in cima era già affollata con due furgoni, tale per cui se ci salivo pure io sarei andato letteralmente a qualche centimetro dal piano di scarico dell'ultimo furgone.

Ad ogni modo l'operatore si vede che conosce tizio, perché gli risponde con una battuta del tipo "sei sempre qui, non hai altro da fare nella vita" e quindi evito di rispondere all'uscita di prima, un po' perché gli stavo dando le spalle e dalla battuta forse era un modo di fare tra i due.

Parlottano un po' di robe loro, e poi il tizio ritorna sul punto

"No, ma di chi cazzo è quella macchina?"

Quindi non era una battuta quella di prima. Intervengo senza guardarlo in faccia con "E' mia, quando ho finito vado". Siamo tutti in fila, cosa mai ci farà una macchina aperta in una eco-piazzola? A meno che non ci sia una regressione alle scimmie, non mi pare che ci sia qualcosa da dover spiegare.

Ma il coglione di turno, che evidentemente nella sua fogna mentale crede di essere Re Carlo Terzo, presume che gli stia mancando di rispetto gerarchico che ha solo lui nella testa.

"No allora vediamo di toglierla subito"

Oggettivamente sono stufo di incrociare queste persone. Ho aspettato civilmente quello prima di me, e tutti e due, comunque, ci stavamo infilando in parallelo a quello del furgone che non aveva letteralmente fiatato. Mi pare ovvio che l'ultimo arrivato non capisce altro che la sua lingua, anzi meglio quella di uno scalino più in basso.

Per cui avendo in una mano le forbici, senza brandirle o altro, gli ho risposto "Gigio, ti apro la carotide in due, vediamo se entrando più aria capisci".

L'operatore subito si inserisce "No, beh dai calmiamoci" anche perché le forbici me le aveva date lui. Il coglione rimane fermo un attimo, impallidisce mentre le pupille gli si allargano come quelle di un gatto". Senza dire niente scende a passo veloce dalla rampa.

Finisco e torno le forbici al proprietario, ringraziandolo e scendo pure io. Guardo dritto negli occhi il coglione nella sua macchina che mi guarda direi spaventato. In quello sento il "clack" della chiusura centralizzata, forse crede che stia andando da lui, mentre in realtà sto andando a chiudere la porta passeggero e il portellone posteriore.

Me ne vado girando al lato della struttura, sullo specchietto vedo il coglione che con la macchina sale sulla rampa, e quello del furgone che lo guarda basito.

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Un po' mi ha fatto sorridere il tuo post comunque si il mondo è pieno di coglioni!

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Io metterei anche la morale alla tua esperienza: il Coglione che abbaia non morde :) !LOL
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si, non sempre però, in effetti se ci si trova davanti uno che non molla a sua volta è un problema.
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