We are spending a weekend in the mountains and for today I have organised an excursion that would try to please everyone in the family.
The elements I tried to put together were:
a path with few climbs;
an itinerary that occupied the whole day;
a lunch break in some shelter;
being able to see different scenarios
With a little research and putting together several pieces of other routes I designed the perfect itinerary for this trip
The alarm is sounded at 7 followed by a loud breakfast. By 8:30 we were in Nova Levante to take the first of three chairlifts that took us to the Fronza Refuge (about 2200 a.s.l.). From this quota we started slowly to go down to the Paolina Refuge (about 2100 a.s.l.). From here we continued towards the Eagle of Christomannos, an Eagle-shaped statue about three metres high and positioned at 2300 s.l.m.
We then continued to Vael's Roda Refuge where we had lunch.
This first half of the day was at high altitude with a cool and very rough climate, with flowers and bushes.
After lunch we went down a path that led to Carezza (famous for the homonymous lake). A path more immersed in woods and some meadows. We crossed what in winter are ski slopes and saw marmots.
We then changed paths to take one that continued in the middle of the woods near the state road. The machines could not even be felt and the smell of pines and firs was very intense.
We arrived at the Malga Frommer (about 1700 metres) just in time to take the last cable car ride that took us back to Nova Levante.
The day blessed us with the sun interspersed with clouds. There was therefore good weather, but without stinging from the heat.
The long descent put us to the test, and we managed to stay in the time of operation of the cable car for a short time, but we are all happy to have made such a varied tour of scenery and landscapes.
The views were breathtaking, in all directions you could see valleys in the distance. The only negative note was realizing the destructive power that Vaia had on the entire region. A lot of forests completely swept away, several peaks now effectively becoming meadows. I have no idea what the people who live here may have experienced that night in 2018 when all hell came.
But the scars are still perfectly visible.
These are the places of my childhood. My family has been coming here for decades, first my grandparents, then my parents, and finally my brother and I.
We returned after many years to take my mother for her birthday. A very successful surprise that made her very happy, also because she didn't expect anything until the last moment.
There are places that we will carry in our hearts forever, for her, as for me, the Catinaccio is one of them.
But words are not enough so here you could find some picture of this hike. I hope you enjoy it.
Stiamo trascorrendo un weekend in montagna e per la giornata di oggi ho organizzato una escursione che cercasse di accontentare un po’ tutti in famiglia.
Gli elementi che ho cercato di mettere insieme sono stati:
- un percorso con poche salite;
- un itinerario che occupasse tutta la giornata;
- una pausa pranzo in qualche rifugio;
- poter vedere diversi scenari
Con un po’ di ricerca e mettendo insieme diversi pezzi di altri percorsi ho progettato l’itinerario perfetto per questa gita
La sveglia è suonata alle 7 seguita da una lauta colazione. Per le 8:30 eravamo a Nova Levante a prendere la prima di tre seggiovie che ci portasse al Rifugio Fronza (circa 2200 s.l.m). Da questa quota abbiamo iniziato pian piano a scendere fino al Rifugio Paolina (circa 2100 s.l.m). Da qui abbiamo proseguito verso l’Aquila di Christomannos, una statua a forma di Aquila alta circa tre metri e posizionata a 2300 s.l.m.
Abbiamo poi continuato fino al Rifugio Roda di Vael dove abbiamo pranzato.
Questa prima metà della giornata era in quota con clima fresco e molto brullo, con fiori e cespugli.
Dopo pranzo siamo scesi per un sentiero che portava verso Carezza (famosa per l’omonimo lago). Un percorso più immerso in boschi e qualche pratone. Abbiamo attraversato quelli che in inverno sono piste da sci e abbiamo visto delle marmotte.
Abbiamo poi cambiato sentiero per prenderne uno che proseguiva in mezzo ai boschi vicino alla statale. Le macchine manco si sentivano e il profumo di pini e abeti era molto intenso.
Siamo arrivati alla Malga Frommer (circa 1700 metri) appena in tempo per prendere l’ultimo giro di cabinovia che ci riportasse a Nova Levante.
La giornata ci ha benedetto con il sole inframmezzato da delle nuvole. C’era quindi bel tempo, ma senza schiattare dal caldo.
La lunga discesa ci ha messo un po’ alla prova, e siamo riusciti a stare nei tempi di operativi della cabinovia per poco, ma siamo tutti felici di aver fatto un giro così vario di scenari e paesaggi.
I panorami erano mozzafiato, in tutte le direzioni si vedeva a vallate di distanza. L’unica nota negativa è stato rendersi conto della potenza distruttiva che ha avuto Vaia sull’intera regione. Un sacco di boschi completamente spazzati via, diverse cime oramai diventate di fatto dei prati. Non ho idea di cosa possano aver vissuto le persone che vivono qui quella notte del 2018 in cui venne giù il finimondo.
Ma le cicatrici sono ancora perfettamente visibili.
Questi sono i luoghi della mia infanzia. La mia famiglia è venuta qui per decenni, prima i miei nonni, poi i miei genitori e infine io e mio fratello.
Siamo tornati dopo tanti anni per portarci mia madre per il suo compleanno. Una sorpresa molto ben riuscita che le ha fatto molto piacere, anche perché non si aspettava nulla fino all’ultimo momento.
Ci sono posti che porteremo nel cuore per sempre, per lei, come per me, il Catinaccio è uno di questi.
Ma dato che le parole non sono abbastanza, ecco alcune immagini della nostra escursione. Spero possano piacervi.