Questa visione di cui parli in realtà non esiste più. Orami il grado di maturità anche di Windows è alto, paradossalmente anche più di Linux. Il problema non è più il sistema operativo che bene o male tutti si sono uniformati ad un standard di sicurezza. Sono i programmi che ci girano e le persone che li usano. Mi spiego meglio, con Linux la maggioranza dei programmi desktop finisce per essere creata da tizio o caio che all'università, anche in mood euforico, fanno cose talvolta pure eccelse. Poi però il proseguo nel tempo diventa il tallone d'achille, nel senso che tizio e caio saranno finiti a lavorare per la big-tech di turno e il programma che li ha fatti conoscere finisce nel dimenticatoio. Certo ci sono poi i maintainer, ma stiamo parlando di una roba che va avanti alla cieca, senza un progetto vero e proprio. L'utenza finché è di nicchia va bene perché è auto-skilled e perché il parco macchine/utenti non è appetibile per chi vuole violare la sicurezza. Che poi in realtà oramai pure loro si sono adeguati e partono per lo più dal social engineering. Cioè se voglio attaccare la società X, mi studio chi è il CEO e chi è la sua cerchia intima più vicina. Uno di quelli magari usa software pirata, tipo il figlio che si scarica i film. Attacco il figlio che è un bersaglio di fatto non protetto per muovermi poi verso il ceo, o qualche suo collaboratore che mi farà entrare nella rete aziendale. Quindi come puoi capire le cose sono cambiate.
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