Interessante, e a tratti pure ridicolo, il video di Mark Zuckerberg il quale attacca e a dire dei suoi fan, demolisce il Vision Pro di Apple.
Non so a voi, ma per tutto il tempo del video mi veniva in mente l'allora CEO e co-fondatore di Microsoft, Steve Ballmer. Poco dopo l'uscita di iPhone in una intervista spara a zero, facendo battute e ridacchiando. Vendiamo milioni di dispositivi (era ancora il Windows CE) mentre loro ne hanno venduti zero. Fast forward di oltre venti anni e sappiamo come stanno le cose. Lo zero di Apple sono diventati milioni, mentre Windows su mobile è defunto.
Le analogie sono parecchie, i visori di Facebook sono in commercio da circa dieci anni, le feature criticate sono relative a cose a cui loro non avevano pensato, l'effetto WOW di Apple, come allora, pare riuscito.
Poi se la storia si ripete si vedrà, visto che il mercato di riferimento non pare essere propriamente main-stream quanto lo erano i telefonini nel 2007.
In questi giorni ho visto un po' di video, tralasciando quelli tra il ridicolo e il surreale, tipo gente che va a sciare, giocare a golf o persino guidare, ve ne sono altri più seri e probanti che vanno a cercare di capire se il Vision Pro possa essere produttivo, ad esempio nel coding di software.
La risposta non è negativa, ma nemmeno pienamente positiva. Più una via di mezzo. Di certo è come sbirciare nel futuro, o quanto meno l'effetto che molti riportano è quello. Sorpassare la limitazione dello spazio del monitor con un nuovo paradigma è parecchia roba.
Dal lato opposto l'aggeggio ha una batteria e quindi un tempo limitato, che comunque è inficiato dal peso del prodotto che si fa sentire sul collo.
Rimane la domanda, si tratta di un "Glimpse of future" ma quindi il futuro è questo? Il problema più grosso per Apple saranno le versioni future del Vision, perché devono sorpassare il problema del peso, del prezzo e della batteria. Renderlo più accessibile, anche sul piano estetico, il "mascherone" da sci può andare bene per una versione uno, dopo servirebbe qualcosa di più simile ad un paio di occhiali.
Nel frattempo, rimane la riffa di Mark, che a spanne rimarrà tale. Dato che Apple già lo scorso giugno ha fatto sapere di aver registrato una mitragliata di brevetti. Molti dei quali lo stesso Mark non potrà usare, dovendo aggirare la questione con ulteriori problemi tecnici e forse anche di royalties.
Tutto questo, ammesso e non concesso, che ci sia un mercato di massa su cui attingere. Cosa che ad oggi non pare esserci o non del tutto.
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