Dac7

in Olio di Balena3 months ago

L'unione europea è oramai una girandola di controsensi, ma soprattutto una costante limitazione delle libertà. All'inizio pensavo che fosse un tarlo di qualche "complottaro", poi con l'incedere delle norme appare evidente.

In un futuro prossimo ma non lontanissimo: non puoi vendere la casa senza che abbia una certa certificazione energetica minima. Assicurazioni obbligatorie dei veicoli anche se sono fermi in garage. Mobilità elettrica (molto più costosa) obbligatoria. Divieto di vendita delle caldaie a gas metano, imposizioni di vario tipo sui software (vedasi NIS2 e DMA), eccetera, eccetera.

feat-coin-hands.jpg foto presa da pixabay

Se mettete tutto insieme in una visione d'insieme appare come una cappa che ci sovrasta e opprime delle libertà che prima c'erano e a breve spariranno. L'anno scorso se ne è aggiunta una nuova di cui non ero a conoscenza. Una norma già attiva ed in essere.

Mi riferisco alla direttiva DAC7 e che potrebbe coinvolgere alcuni di voi. Non c'entra nulla con le criptovalute, ma con la vendita tra privati. La sempre verde (e teoricamente ecosostenibile) seconda mano.

Avrete sicuramente presente subito, ebay, vinted... ecco la DAC7 entra in funzione proprio li. Fino ad oggi non vi erano sostanzialmente limiti, o quanto meno erano molto larghi, lasciati più al buon senso

Oggi, anzi nel 2023, le cose sono ben diverse. In pratica c'è una schedatura, se vendete 30 articoli o fate più di duemila euro c'è il rischio che arrivino le mazzate. Notare la vocale "o" non "e" sulla frase precedente. Cioè se vendeste 31 oggetti ad un euro potreste essere considerato un potenziale venditore professionista che richiede l'apertura della partita iva. Questo a prescindere dalla piattaforma, poiché tutte devono fornire i dati al ministero. Pertanto, la regola vale nel suo complessivo e non potete moltiplicarla pensando di dividere tra subito ed eBay, per fare un esempio.

La schedatura per altro è attiva dalla creazione dell'account o del suo utilizzo. Ovviamente se usaste più account di persone diverse teoricamente potreste moltiplicare i limiti, ma attenzione perché a livello informatico ci mettono meno di niente a capire che le persone sono dello stesso nucleo famigliare, oppure che state intestando la medesima carta di credito o conto corrente a più persone.

Di tutto questo, pare, e sottolineo pare, che la vendita diretta de visus, cioè scambio articoli e pagamento in contanti di persona, non valga come conteggio. Torno a sottolineare il condizionale, perché non essendoci un pagamento elettronico non si riesce a capire come far valere la norma.

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foto presa da pixabay

Sullo sfondo vorrei far notare l'incoerenza, specie di una parte politica europea, che millanta cose come l'economia circolare, il riciclo come eco sostenibilità. Tutte cose giuste, ma poi dall'altra parte puoi essere considerato un evasore fiscale. Tarpando di fatto il mercato dell'usato in modo proattivo.

I limiti sono oggettivamente stringenti, per altro non si comprende nemmeno la razionalità della norma stessa. Il numero di pezzi può, anzi nella maggioranza dei casi è proprio così, avere nessuna relazione con la cifra complessiva.

Ad esempio, se potenzialmente vendessi una moto o un'auto su una qualche piattaforma sarei segnalato. Allo stesso tempo uno che vende vestiti usati può andare oltre i trenta articoli, pur stando a cifre lontanissime dai duemila euro.

Cosa succede dopo la segnalazione? In linea teorica se la vendita è estemporanea, nulla. Se invece venisse ravvisato un comportamento continuativo, dovreste aprire la partita iva e probabilmente arriverà qualche multa.

Posso immaginare che qualcuno abbia fatto il furbo, vendendo merce nuova spacciandosi per venditore occasionale. Invece di usare le norme che già c'erano, se ne sono inventate di nuove che colpiscono gli onesti. E direi che vi è assoluta certezza non sia un caso.

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L'unione europea è oramai una girandola di controsensi, ma soprattutto una costante limitazione delle libertà.

Purtroppo. @tosolini, me ne sono accorto da molto tempo. Non sono mai stato contro l'UE, anche se ho sempre pensato che l'euro avrebbe creato un problema per molti paesi, Italia in primis, perché richiedeva capacità gestionali che non vedevo.

Ma ora sono diventato proprio anti-UE e per fortuna ne vivo fuori: per me la libertà è un valore assoluto, che non scambio con nulla. Non per nulla mi definisco anarchico.

Ci sono due motivi per cui avviene quel che descrivi, strettamente connessi fra loro:

  1. il sistema economico dominante è al collasso e lo tengono in piedi con "calci al barattolo" estemporanei, senza una logica, ma soprattutto senza una visione a lungo termine, una soluzione efficace nel tempo: semplicemente perché una soluzione efficace nel tempo NON esiste. L'unica soluzione sarebbe quella di cambiare sistema, ma non ci si è premurati di elaborarne nessuno alternativo, ma ci si è sempre e solo concentrati sul nascondere e negare il problema. Così l'unico interesse è quello di mantenere lo status quo, che però costa sempre di più e l'UE, ma non solo, deve raschiare il barile e contrastare il legittimo interesse dei cittadini di non essere "raschiati". Per questo motivo sono sempre più convinto che renderanno illegale l'uso delle crittovalute o quasi: si discute già, in Europa, di vietare i wallet non registrati e non custodial.

  2. i cittadini man mano che si rendono conto del primo punto prendono due provvedimenti: da un lato mettono al sicuro i loro beni e nascondono i loro guadagni per evitare di esser derubati da sistemi fiscali sempre più voraci. Dall'altro lato aumentano sempre più le proteste e l'insofferenza alle leggi. Pertanto diventa sempre più stringente la controreazione del legislatore di ridurre gli spazi di libertà dei cittadini stessi, non solo sotto il punto di vista economico, ma anche più generalmente sociale, inclusa la possibilità di esprimere le proprie idee.

Si capisce che non sono molto ottimista per il futuro a breve-medio termine?

Purtroppo nel medio, e direi anche lungo termine, le cose non sembrano buone. Scrivevo in un altro commento, il sistema capitalistico deve fare sempre bilanci positivi nelle aziende, che si sommano ad una lista già lunga. Si arriva alla crescita infinita, quanto impossibile. Ovviamente aumentano anche i prezzi e sebbene ci sia il freno tirato per contenere la cosa, comunque aumentano a prescindere. Ma fino a quando? Il reset generale sono state le guerre mondiali, e non è una buona premessa di base.

Dopo di chè il sistema capitalistico è quello più resiliente al momento, visto che pure la Cina è in crisi nera. Il governo non lo ammette, ma stanno messi male, tanto che oramai l'India, con tutta la sua sconclusionaggine che li contraddistingue, oramai gli sono davanti.

Poi ci siamo noi, con la finta unione europea, finta perché qui ognuno pensa ai cavoli propri. L'Olanda sta per prendere il comando delle operazioni, mentre la Germania sta per sprofondare, probabilmente per decenni. Per due volte hanno dato il via ai conflitti mondiali, questo giro la vedo dura, ma vai a sapere. Se gli eredi della destra prendono il comando, penso che due sassolini nelle scarpe contro i russi ce li abbiano, e quale momento migliore per andare a piantare casini. Aggiungiamo che gli stessi avevano in tasca un piano per uscire dall'euro, già al tempo della Merkel, per altro piano messo in pratica con lo stanziamento di fondi e valori (il famoso piano B che aveva evocato Savona anche qui da noi).

Insomma, secondo me l'europa o cambia in modo radicale e non vedo ne il come, ne le possibilità, oppure andrà a collassarsi da sola. E ritorniamo li, al reset, cosa succede dopo? la variabile guerra aleggia presente nell'aria omnipresente.

Caspita! Questa notizia per me è una novità. effettivamente sembra che sia quasi vietata la crescita economica dei singoli. Un sistema del genere sembra che abbia come obiettivo di controllare una grande massa di popolazione in modo che non possa crescere economicamente.

Ma infatti l'obiettivo è proprio quello, secondo il piano Kalergi.

Io la vedo più come una mossa lobbista trasversale. La vendita dell'usato toglie vendite al nuovo, solo che i secondi possono fare lobby, i primi manco esistono. Ora se fosse stata una legislatura europea di destra, quelli di sinistra potevano giocare la carta dell'economia circolare, della ecosostenibilità. Ma qui hanno calato la scure stile dittatoriale soft proprio loro.

L' unione Europea ci incula dove puó 🤕

purtroppo mi pare che la fantasia non gli manchi 8|

...mi sa che faccio prima a trasfermi sulla frontiera con il Venezuela (a meno che le rogne non tocchino soltanto l'UE in quanto eurozona e allora se dovessi lasciare le latine lande, direttamente in Croazia (ho un contatto a Pola).
Mi spiace non potertelo votare, ma una sola settimana è davvero troppo poco.

Ps.: ma perchè tutti i paesi accettano supinamente senza la benchè minima protesta? Capisco i paesi scandinavi perennemente favoriti (stando a rating zero di disoccupazione, stipendi adeguati e non fermi al 2000 come l'aberrazione italiana, non ne hanno il minimo interesse), ma gli altri, specie Spagna, Portogallo e Grecia (ma pure l'Olanda non scherza, per quanto prenderà il comando: cittadini olandesi retrocessi a serie B davanti agli immigrati e non sono nemmeno liberi di trovare casa come vogliono loro, secondo quanto mi racconta una cara amica olandese conosciuta su queste piattaforme e con la quale sto in continuo contatto) non capisco proprio perchè si accontentano con tutte queste limitazioni

Boh, forse in Olanda fai la VAT (partita iva) senza avere conseguenze. In realtà se non ci fossero le associazioni di categoria potresti farlo anche qui. Non fatturi, non paghi nulla, come ad esempio nel mio campo. Ma se l'attività casca dentro una che le ha, il commercio in questo caso ce le ha eccome, ti becchi l'inps che va pagato anche se fatturi zero. Una scemenza totale che abbiamo solo noi.

Ma infatti nemmeno in Nigeria pagano il becco di un quattrino se fatturano zero e a dispetto del fatto che il governo nigeriano è tra i più corrotti del pianeta. Fin dove sto capendo, l'unica partita IVA conveniente in Italia è la forfettaria per l'offerta di servizi fuori delle libere professioni regolamentate. D'altra parte, dato che (in teoria, dato che nei fatti per qualche decina di euro al mese il fisco non dovrebbe farti le pulci, in base a quanto mi ha riferito un amico sardo) sei obbligato ad aprirla anche se guadagni unicamente dai sondaggi online che svolgi tutti i giorni e quindi non puoi allegare lavoro occasionale (un controsenso, però: se nei fatti sei disoccupato, non ti qualificherai mai ai sondaggi online, quindi i panel non ti pagheranno mai). L'inps però lo devi pagare anche qui a fatturazione zero, ma per motivi diversi. Se ti capita di diventare disabile o contrarre una malattia serissima e invalidante (tipo la sclerosi multipla, c'è un apposito elenco), è l'unica scappatoia per smettere del tutto di lavorare e finire in pensione anche se non hai raggiunto l'età pensionabile oscena che vogliono gli economisti di punta che spedirei seduta stante a far prova di picconare in miniera e poi vediamo se sbraitano ancora di elevare l'età minima a 70 anni sia per uomini che donne. La differenza però starà sicuramente nelle cifre. Un'attività minuscola come la mia paga il 5% dello stipendio minimo sindacale (ovviamente gli stessi economisti vogliono portare la cifra all'11%, che poi è quel che pagano gli autonomi senza partita IVA, ma suppongo sia ancora inferiore a quanto pagate voi di inps anche se non fatturate).

Da quello che so il minimo inps per artigiani e commercianti dovrebbe essere di 5k l'anno, perché poi se guadagni aumenta. Io come consulente informatico non sono una categoria ordinistica, per cui pago in base all'incassato, manco il fatturato. Come fanno gli avvocati e notai, che lusso... L'unica differenza è che pago il 3% in più di inps rispetto agli ordinistici che hanno una specie di sconto. Ma secondo me il minimale è ben peggio di non avere sconti.

Ma gli ordinistici hanno le loro casse separate che li pelano peggio delle cipolle. Un mio amico architetto (italiano, per forza) ha dovuto sbarazzarsi sia di Inarcassa che della p.IVA, ma era proprio Inarcassa che lo distruggeva, mettendosi a svolgere un'attività artigianale che rientra nel regime occasionale senza categoria regolamentata. Sei fortunato dunque a svolgere un'attività priva di categoria ordinistica. E gli avvocati oramai se la passano peggio degli architetti (quantomeno i piemontesi che non vivono in area cuneese). Clienti non paganti di norma e regola che perfino l'affitto a le utenze dello studio glieli pagano i genitori (quando hanno la fortuna di averceli in vita). Peggio degli avvocati piemontesi se la passano solo gli psicologi. I notai invece vivono su tutt'altro pianeta...
5K all'anno che fa quindi più di 400 al mese...

Beh direi che ci sono più avvocati che bar... da qualche parte qualcuno comincierà a saltare.

Ed è una grivia mondiale. È pur vero che giurisprudenza la scelgono proprio cani e porci🤣 (e mi ci metto pure io di mezzo perchè era stato il mio errore di gioventù di prima laurea, anche se più che sbagliare di corso, avevo sbagliato di curriculum😂):
untitled.gif
Però quantomeno in Italia, specie se non si sbaglia curriculum come me, mica costringe all'avvocatura, dato che si possono scegliere tutt'altre strade (specie con il curriculum economico o trasnazionale). Più dubbioso è semmai il fatto che gli psicologi siano messi davvero molto peggio (se non hanno una famiglia alle spalle che gli permetta di proseguire gli studi per diventare psicanalisti, il che vuol dire studiare altri cinque santi anni dopo esseresi abilitati con l'esame di Stato e la specializzazione va pagata profumatamente). In buona sostanza, oggi uno psicologo che non prende la specializzazione in psicanalisi sta a spasso.

Ed è una grivia mondiale (perfino in Giappone stanno messi male). È pur vero che giurisprudenza la scelgono proprio cani e porci🤣 (e mi ci metto pure io di mezzo perchè era stato il mio errore di gioventù di prima laurea, anche se più che sbagliare di corso, avevo sbagliato di curriculum😂):
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Però quantomeno in Italia, specie se non si sbaglia curriculum come me, mica costringe all'avvocatura, dato che si possono scegliere tutt'altre strade (specie con il curriculum economico o trasnazionale). Più dubbioso è semmai il fatto che gli psicologi siano messi davvero molto peggio (se non hanno una famiglia alle spalle che gli permetta di proseguire gli studi per diventare psicanalisti, il che vuol dire studiare altri cinque santi anni dopo esseresi abilitati con l'esame di Stato e la specializzazione va pagata profumatamente). In buona sostanza, oggi uno psicologo che non prende la specializzazione in psicanalisi sta a spasso.

uno psicologo non è un medico, almeno a quanto ricordo, tanto che i medici li trattano da serie b. E dire che di loro ce ne sarebbe bisogno ad eserciti.